etica e spazzatura

Per mia sfortuna, sono capitato su Mistero, la perla di questa sera: gli alieni. Tra il costruire un portale interdimensionale e un rapimento, lasciavano pensare che questi personaggi fossero interessati ad un osservatorio su colli emiliani.

Anche ammesso che questi, fancazzisti dovrei pensare, siano interessati ad un telescopio -mi chiedo l’utilità per chi viaggia tra le stelle-  perché proprio un telescopio italiano?

Se il tutto si lasciasse leggere in chiave ironica, come ad esempio lo è per i Simpson, non mi darebbe fastidio. Ma nonostante si ponga tutto nel “mistero”, l’apparato che costruiscono, come i “Dottor” di qua “Dottor” di là, serve a far sembrare la faccenda più credibile, quindi a vendere, sempre parandosi le chiappe. (non qui)

Questa cosa mi dà veramente sui nervi.

Purtroppo Mistero è solo la cima di un piramide di spazzatura, quindi mi interrogo, e lo chiedo anche a voi, miei cari lettori, non abbiamo perso qualcosa?

Prendete ad esempio il web.

Mi capita spesso di trovare “download” fasulli che mi portano su pubblicità, chi mi chiede i dati per visualizzare contenuti inesistenti, o software che installano ciò che non desidero.

Purtroppo non ci sono pochi esempi e ignorati, ma al contrario, la maggioranza segue chi mette in gioco questi meccanismi. Sembra che normalmente non importi più se un servizio, di standard, intasi la mail per ogni piccola cosa insignificante che succede, si appropri delle mie foto, invii mail di invito a tutti i miei contatti e prenda il mio nome per fare pubblicità a chi lo paga.

Molto spesso mi sembra che il concetto di etica sia caduto, quasi come se neanche ci si prendesse la briga di definire qualcosa come giusto o sbagliato, ma ci si lasciasse trasportare dagli altri, a costo di mascherare dettagli e princìpi.

Ho provato a chiedermi il “perchè”.

Potrebbe essere che il tempo ha perso il suo valore, e quindi ogni cosa va bene, basta che sia facile.

Potrebbero essere anche i soldi: questi sistemi senza scrupoli, questa manipolazione, tutto questo fottersi a vicenda, per avere le tasche più piene. Non solo i soldi sono capaci di dividere anche una famiglia quando si tratta di spartire un eredità, ma anche di fare qualcosa che riteniamo moralmente sbagliato.

Oppure potrebbe essere che ci siamo fottuti il cervello.

L’etica non dovrebbe essere un addobbo, bensì una ricerca di cosa corretto e di cosa non lo è, che ogni individuo dovrebbe effettuare, far crescere, e portare a livelli più alti.

Di certo l’indifferenza non è la risposta, per quello mi infurio, chiudo la televisione, e non chiedetemi un parere su queste trasmissioni. Per suscitare il vostro disgusto, vi dirò di più, un qualcosa di paranormale si verifica, ovvero che Voyager, fratello di Mistero, ha il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali.

Parlare di etica poi, non è fine a sè stesso.  Anche se ci sono campi per i quali recuperare sarà molto difficile, come televisione, musica, l’Hip Hop come movimento, non è troppo tardi. Ma se non si cambierà direzione, con il passare del tempo, anche il Web verrà popolato sempre più da servizi scadenti e chiusi (come Facebook) e piano piano scompariranno sempre più i servizi onesti, corretti e utili alla comunità (come Wikipedia).

Wake up!

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Ps lascio qui la lettera ricevuta dopo aver dato un piccolo contributo a Wikipedia, per chi la volesse leggere, non per dimostrarvi quanto io sia un buono benefattore, ma per dimostrarvi che ci sono aziende che che si meritano un riconoscimento per come si distinguono dalla massa.

Gentile Revel89,

Grazie di cuore per il tuo contributo alla Wikimedia Foundation!

I contributi dei sostenitori sono preziosissimi per noi, che si tratti di cinque, venti, cento euro o più. È grazie a persone come te che riusciamo a coprire i costi fissi e portare avanti il progetto di Wikipedia.

Mi piace ricordare una bambina inglese, che l’anno scorso ha convinto i genitori a permetterle di donare la propria paghetta di cinque sterline. Persone come te e come quella bambina permettono a Wikipedia di continuare a essere accessibile a tutti, in modo semplice e libero, ovunque nel mondo. Un profondo ringraziamento!

So bene che è facile ignorare i nostri appelli: sono lieta che tu abbia scelto di non farlo. A nome mio e delle decine di migliaia di volontari che scrivono Wikipedia, ti assicuro che useremo il tuo denaro con serietà, saremo meritevoli della tua fiducia.

A presto,

Sue Gardner
Direttore Esecutivo della Wikimedia Foundation

FONTI:
http://www.journeysinlight.net/Egypt/Giza-Pyramids/18410235_XTNMHS/1419233649_QS4t9Tb#!i=1419233649&k=QS4t9Tb

Fred Roger

Ogni tanto mi capita di cercare qualche informazione su alcuni piccoli grandi personaggi ai quali ispirarsi, riflettere su di loro per trarre qualche insegnamento, e magari riportarvi qui le mie conclusioni.

Oggi vi voglio presentare uno dei pionieri del piccolo schermo, Fred Roger, ma ve lo descriverò in modo tutto mio.

Ho letto centinaia di commenti positivi riguardo a quest’uomo, nato nel 1928, ha lottato per una televisione che si prendesse il carico di insegnare qualcosa di importante ai bambini, non solo di spiattellare qualche cartone animato per tenerli occupati.

Nel 1953, dopo aver lavorato all’Nbc, ha scelto di abbandonare New York per un canale mai ancora andato in onda nella piccola Pittsburgh.

Ha lavorato per più di trent’anni in un programma live chiamato “Mister Rogers’ Neighborhood” dove presentava ciò che ricercava durante la giornata, ciò che poteva poteva essere utile per quelli che poi diventarono migliaia di bambini americani.

Non ha mai voluto essere protagonista, nonostante la sua parlata fosse semplice e chiara ed estremamente adatta ad un pubblico giovane, ha sempre preferito lavorare dietro le quinte per creare qualcosa di genuino e geniale.

Laureato in musica, ha cercato di trasformare in meglio la televisione prima che diventasse uno strumento per la vendita.

Ha sempre sostenuto che il miglior insegnante fosse colui che ama ciò che fa, e lo fa davanti ai propri studenti. Egli ha amato ospitare “vicini” nel proprio programma, mostrare come ci fossero così tanti modi per esprimere ciò che siamo e come ci sentiamo.

Promotore da sempre per l’ascolto in generale e soprattutto per le generazioni più giovani, ha dichiarato di avere imparato tantissimo da loro.

Non sono solo la sua naturalezza e la sua purezza ad avermi incuriosito, insieme alle sue parole e a quei pupazzi che si porta sempre dietro ad ogni intervista quasi come fosse un rito (c’è un motivo che non vi scriverò), ma anche una cosa che mi ha spinto a pensare.

Se solo ci fossero state più persone come lui, probabilmente la televisione non avrebbe raggiunto i livelli ai quali si aggira attualmente, in continuo peggioramento; probabilmente avremmo vissuto in un mondo un poco migliore.

Penso che al giorno d’oggi, dove i tempi corrono così tanto, dove le persone cambiano così spesso, dove l’età allontana così tanto una generazione dall’altra, ci sia sempre più bisogno di ricordarsi esempi come questo.

Amante del Jazz, è morto nel 2003 a 73 anni per un tumore allo stomaco.

Nonostante non sia mai cresciuto con le sue puntate, in qualche modo anche io ho avuto il mio Fred Rodger.

E ricordatevi, siate sempre dei buoni vicini.

il giardino della mente

Se trovate difficile pensare al prossimo pensare al prossimo in modo positivo, credere di essere inseriti in una società caratterizzata da esseri in fondo buoni, non banali e interessanti. Pensare di vivere in un mondo di persone “positive”.

Vuol dire che siete “limitati” dal contesto che vi circonda. Vedo molte persone guardare ancora il Telegiornale alla televisione, forse un pò per abitudine forse un pò per pigrizia. Ma non vi hanno stancato questi giornalisti poco seri e quei servizi da quattro soldi che parlano 24 su 24 di crociere e di cronaca nera?

Adesso c’è Internet, ed è una risorsa inestimabile, ci vuole tempo per capirlo, è necessario un processo di crescita e meglio, qualche lezione.

Bhè, per quanto mi riguarda, basta sapere navigare nella rete, conoscere qualche posto giusto da leggere, per ricredermi.

Infatti la rete è come la realtà, con la tecnologia del teletrasporto. Sostanzialmente, con una ADSL decente (anche se in Italia siamo gli ultimi come velocità e servizio) è possibile accedere, in pochi secondi, in un pagina. Se non vi fermate a Facebook o al triste giornale delle di cronaca nera, ma andate oltre, troverete alcun posti nascosti che hanno una potenza incredibile. Esperienze strabilianti di uomini, grandi capolavori poco conosciuti, la genialità e l’uscire dalle righe portati all’estremo.

Basta fare un giro su Kickstarter per rendersi conto di quello che vi sto dicendo, amici.

Sostanzialmente non potrete mai visitare tutti questi posti. Come nella realtà. Non ne avrete tempo, ad esempio, su Youtube, ogni minuto trascorso ne vengono caricati in media sessanta di video.

Io vedo spesso gente fare cose fantastiche, creative e geniali. Usare le proprie abilità e la passione per creare.

Certo c’è chi lo fa meglio chi lo fa peggio.

Là fuori troverete sicuramente quello che fa al caso vostro. Ad esempio, se siete anche appassionati di film (chi non lo è?) penso ci siano dei corti che si meriterebbero mille volte la fama di alcuni titoli che sono arrivati nei Cinema di tutto il mondo.

Perdonatemi per la mancanza di link, sono un pò di fretta e sono sicuro che sarete in grado di trovare quello che cercate.

Vorrei concludere l’articolo con concetto molto importante, che il seguente video spiega bene. (è vietato ascoltarlo senza cuffie).

La mente è un giardino di cui noi dobbiamo prenderci cura. Le idee sono le erbe, é nostro compito farle crescere con il pensiero, ma allo stesso tempo togliere le erbacce e accettare i semi dal prossimo.

Questo ultimo video è fantastico, a parte il testo, l’inizio è geniale! Poi mi ricorda un pò mio nonno..

Senza internet

-“Questo è quello che abbiamo trovato”-

-“Nuova casa. Avevo appena completato il trasferimento c’era solo qualcosa che manca da portare, ma sono soddisfatto. Ho tutto in quella casa, cucina, pc e connessione ad internet.

1 marzo 2012 – verso sera

Accade l’inaccettabile: l’hotspot wireless al quale mi connettevo sparisce dalla mia lista delle connessioni rilevate.

2 marzo 2012 – Primo giorno senza internet.

Mi sveglio consapevole, convinto di potercela fare a sopravvivere, le prime ore passano lisce, colazione, un sano cartone animato. Accendo il computer credendo di poterlo utilizzare senza Internet.

E invece no. I videogiochi sono fuori uso per via del cloud: “Steam” pensò bene di non funzionare in modalità offline, quindi non posso utilizzare ciò che ho installato e regolarmente acquistato a mie spese, viva il progresso. Certo non mi posso lamentare: vi sono sempre i validi sostituti FreeCell, Solitario, Spider. Peccato che l’unico a cui giocavo, Pinball, fu saggiamente tolto da Bill perché creava troppa dipendenza ai maschi sulla cinquantina sposati.

Naturalmente non posso leggere le notizie in feed, niente video da Youtube, niente di niente. Seicento euro di notebook utile solo come fermacarte.

Ore 22:10

Mi rimane solo una cosa da fare: dormire.

3 marzo 2012 – Secondo giorno senza internet

mi sveglio alle undici di mattina, stanco.

Non ho una bella cera, i capelli sono più disordinati del solito e il mio sguardo sempre più spento.

Il tempo scorre lentamente: passeggio avanti e indietro per la casa, ogni tanto sporgo la faccia fuori dalla finestra. Ad un tratto ho avuto una brillante idea: quella di uscire. Ho fatto una passeggiata ma dieci minuti dopo ho sentito il bisogno di loggarmi e dire al mondo quanto la vita reale è pessima.

Alla televisione: il nulla. C’è la Durso che parla dell’Isola dei Famosi, l’Isola dei Famosi, il Tg che parlava dell’Isola dei Famosi. Poi la Maria de Filippi con Amici, la Maria de Filippi con i vecchi, la Maria de Filippi con i tronisti. Su Mtv non c’è più musica, fanno i programmi degli amici che si amano da tre anni ma non se lo sono mai detto, le sedicenni in cinta, quelli che vivono in quattro in quattromila metri quadri.*

Ore 17

Inizia a sorgermi il primo dubbio: non ho Wikipedia da poter consultare. I dubbi sono terribili, ti attanagliano e ti consumano lentamente fino a spossarti del tutto: infatti più ci pensi perché credi di poter loro risolvere più ti viene il dubbio di avere il dubbio del dubbio.

Sento che la mia mente si stava a poco a poco spegnendo, fino a diventare polvere spaziale.

4 marzo 2012 – Terzo giorno senza internet

Mi alzo con il morale a terra. Mi guardo allo specchio: sono da buttare. Non che gli altri giorni fossi meglio ma questa volta ho due occhiaie che mi arrivano a metà del naso, lo sguardo spento e i capelli mi iniziavano a cadere. Non posso uscire perché non ho informazioni sulla serate, niente Planetario perché non conosco orari e spettacoli, niente cinema per lo stesso motivo.

Il tempo passa sempre più lentamente

Ore 14:30

Non so fino a quanto potrò resistere… Oramai ho perso il conto dei miei dubbi, il mio cervello è Ko, vivo nel disordine mentale e fisico: non ho nessuna intenzione di mettere a posto la casa. Le stoviglie sono sparse, il tavolo pieno fino all’orlo di cianfrusaglie.

Mi sono ridotto a soddisfare le mie funzioni vitali. Sono stato seduto sul divano a fissare il muro bianco credo almeno un tre o quattro ore.  Sono sfinito e non posso più continuare così..

Ho provato ad aggiornare la lista delle connessioni per un paio d’ore, si dovrebbero essere un paio d’ore, ma adesso sento solo il bisogno di passeggiare avanti e indietro per la stanza passeggiare avanti e indietro per la stanza passeggiare avanti e indietro per la stanza passeggiare avanti e indietro per la stanza”-

-“Tutto qui?”- chiese il commissario

-“Da questo punto in poi gli scritti si interrompono brutalmente, dopo l’ultimo copia e incolla, neanche un pensiero ai suoi cari o alla sua ragazza”- disse il luogotenente

-“Che storia triste..”- ripeteva il commissario al suo compagno

-“Queste cose al giorno d’oggi non dovrebbero succedere, nessuno mai si dovrebbe trovare nelle stesse condizioni di questo poveraccio”-

Trovarono il corpo in posizione fetale, sguardo perso nel vuoto e muscoli atrofizzati.

Il caso fu presto archiviato come “decesso per esposizione prolungata ad assenza di connessione internet”.

*non posso credere che mandino in onda le stesse puntate anche tre volte in due giorni, capisco che ci sia crisi, ma mi sembra veramente una presa in giro e una gestione pessima.
Fonti:
http://www.sassuolo2000.it/img/wi-fi_logo.jpg ho preso il logo da qui perché è l’unico sito che l’ha caricata ruotata di novanta gradi