il giardino della mente

Se trovate difficile pensare al prossimo pensare al prossimo in modo positivo, credere di essere inseriti in una società caratterizzata da esseri in fondo buoni, non banali e interessanti. Pensare di vivere in un mondo di persone “positive”.

Vuol dire che siete “limitati” dal contesto che vi circonda. Vedo molte persone guardare ancora il Telegiornale alla televisione, forse un pò per abitudine forse un pò per pigrizia. Ma non vi hanno stancato questi giornalisti poco seri e quei servizi da quattro soldi che parlano 24 su 24 di crociere e di cronaca nera?

Adesso c’è Internet, ed è una risorsa inestimabile, ci vuole tempo per capirlo, è necessario un processo di crescita e meglio, qualche lezione.

Bhè, per quanto mi riguarda, basta sapere navigare nella rete, conoscere qualche posto giusto da leggere, per ricredermi.

Infatti la rete è come la realtà, con la tecnologia del teletrasporto. Sostanzialmente, con una ADSL decente (anche se in Italia siamo gli ultimi come velocità e servizio) è possibile accedere, in pochi secondi, in un pagina. Se non vi fermate a Facebook o al triste giornale delle di cronaca nera, ma andate oltre, troverete alcun posti nascosti che hanno una potenza incredibile. Esperienze strabilianti di uomini, grandi capolavori poco conosciuti, la genialità e l’uscire dalle righe portati all’estremo.

Basta fare un giro su Kickstarter per rendersi conto di quello che vi sto dicendo, amici.

Sostanzialmente non potrete mai visitare tutti questi posti. Come nella realtà. Non ne avrete tempo, ad esempio, su Youtube, ogni minuto trascorso ne vengono caricati in media sessanta di video.

Io vedo spesso gente fare cose fantastiche, creative e geniali. Usare le proprie abilità e la passione per creare.

Certo c’è chi lo fa meglio chi lo fa peggio.

Là fuori troverete sicuramente quello che fa al caso vostro. Ad esempio, se siete anche appassionati di film (chi non lo è?) penso ci siano dei corti che si meriterebbero mille volte la fama di alcuni titoli che sono arrivati nei Cinema di tutto il mondo.

Perdonatemi per la mancanza di link, sono un pò di fretta e sono sicuro che sarete in grado di trovare quello che cercate.

Vorrei concludere l’articolo con concetto molto importante, che il seguente video spiega bene. (è vietato ascoltarlo senza cuffie).

La mente è un giardino di cui noi dobbiamo prenderci cura. Le idee sono le erbe, é nostro compito farle crescere con il pensiero, ma allo stesso tempo togliere le erbacce e accettare i semi dal prossimo.

Questo ultimo video è fantastico, a parte il testo, l’inizio è geniale! Poi mi ricorda un pò mio nonno..

pillola rossa o pillola blu

Ok, ho citato Matrix.

Il concetto di questo intervento dovrebbe essere abbastanza chiaro per chi ha visto il film o -almeno- la pubblicità di un assorbente che girava qualche tempo fa.

La mia domanda è, pensateci bene, cosa è meglio? Cosa preferite?

La verità senza filtri, la nuda e cruda e realtà. Pretendere sincerità dal prossimo, aspettandosi di tutto. Vedere a fondo delle cose, cogliere le motivazioni per cui sono state fatte, l’essenza. Prendervi uno shiaffo in faccia, o magari una mega gigantesca carezza che neanche vi aspettavate.

Scoprire che Babbo Natale non esiste.

Oppure vivere giorno per giorno in una favola, dove si è convinti del lieto fine, che ci sia una giustizia, dove tutto è filtrato e deviato. Vedere le cose come non stanno, mentre si vive in un mondo ovattato che qualcuno ha costruito per il vostro bene. Una specie di Truman Show. Convincersi di qualcosa che effettivamente non è.

A primo acchito si potrebbe pensare che la seconda condizione si addice a quella di bambino: quando veniamo cresciuti i nostri genitori decidono cosa dirci e cosa non, cosa farci credere. E noi da piccoli, colmi di ingenuità e di spensieratezza viviamo la realtà tutta a modo nostro. Mentre la prima condizione si addice a quella di uomo, colui che osserva la realtà e va a fondo delle cose, riflette e non si ferma alla superficie.

In verità sarebbe bello credere che Babbo Natale esiste anche se non è vero (oooops ma lo posso scrivere?? speriamo di non avervi rovinato niente) anche da “grandi”. E da bambini invece, sarebbe bello sapere un paio di trucchetti in più, magari su come bypassare la storiella della cicogna*. Poi pensandoci bene, nella vita concreta è proprio così, non è tutto così bianco o così nero -in questo caso così rosso o così blu-. Qualcuno deve aver fatto casino con i dosaggi. A riprova di quello che sostengo ci sono molti adulti che preferiscono “passare avanti” e bambini che ne sanno una più del diavolo.

Al giorno d’oggi, la pillola blu ha molti difetti. Il primo è che se la prendi, difficilmente ti scordi di averla presa. Il secondo è che tu la puoi prendere, ma un giorno o l’altro ci sarò sempre qualcuno che ti offrirà quella rossa e tutto sarà scoperto.

La pillola rossa, per contro, solitamente porta a creare problemi quando si potrebbe evitare. Si può sempre però ovviare a questo problema con il confronto. Inoltre ci si accorge veramente di come stanno le cose, delle persone delle quali ci circondiamo e questo ci permette di agire al meglio.

Tornando alla risposta però, la decisione non è per nulla banale.

C’è una pillola di cui non vi hanno parlato in Matrix e a quanto sembra, nemmeno nella pubblicità dei famigerati assorbenti: la pillola viola.

La condizione relativa a quest’ultima è quella del fanciullino di Cebete. Cebete fu uno dei discepoli di Socrate, che, come scrive Platone, diede vita alla figura del fanciullo, resa in seguito “popolare” da Pascoli.

Egli percepisce tramite l’immaginazione che carica dei propri ricordi, delle proprie esperienze, del proprio universo immaginario e, guarda al mondo con gli occhi di colui che scopre le cose per la prima volta, si stupisce e si emoziona, vive come bambino. Nel contempo, lasciandosi trasportare nell’ abisso della verità, conosce l’espressione del mistero e dell’essere, l’essenza delle cose: è quindi in grado di coniugare perfettamente macrocosmo con microcosmo, mettere sullo stesso piano reale e irreale, sognare ad occhi aperti.

Tra pillola rossa e pillola blu, io ho già scelto da tempo. Quella viola non si sceglie, ma è frutto di un costante lavoro su sè stessi.

*per chi non la conoscesse non ho intenzione di raccontarla, delego volentieri questo incarico a Google.