Scartabellando tra i vecchi quaderni di studio ho trovato questa traduzione di una versione di Latino, purtroppo ero pigro e sbadato anche da piccolo, quindi non ho lasciato tracce di autore e testo. Mi ricordo che c’erano quei compagni che scrivevano perfino data: bhà, secondo me non serve mi dicevo. Per fortuna mi è bastato fare una piccola ricerca su Internet per ritrovare ogni informazione.
Spero che vi piaccia, come è piaciuta a me.
“Quam ob rem si quem forte inveneritis, qui aspernetur oculis pulchritudinem rerum, non odore ullo, non tactu, non sapore capiatur, excludat auribus omnem suavitatem, huic homini ego fortasse et pauci deos propitios, plerique autem iratos putabunt. Ergo haec deserta via et inculta atque interclusa iam frondibus et virgultis relinquatur; detur aliquid aetati; sit adulescentia liberior; non omnia voluptatibus denegentur; non semper superet vera illa et derecta ratio; vincat aliquando cupiditas voluptasque rationem, dum modo illa in hoc genere praescriptio moderatioque teneatur: parcat iuventus pudicitiae suae, ne spoliet alienam, ne effundat patrimonium, ne faenore trucidetur, ne incurrat in alterius domum atque famam, ne probrum castis, labem integris, infamiam bonis inferat, ne quem vi terreat, ne intersit insidiis, scelere careat; postremo, cum paruerit voluptatibus, dederit aliquid temporis ad ludum aetatis atque ad inanes hasce adulescentiae cupiditates, revocet se aliquando ad curam rei domesticae, rei forensis reique publicae, ut ea, quae ratione antea non perspexerat, satietate abiecisse, experiendo contempsisse videatur.”
“…se per caso avete trovato qualcuno che respinge dagli occhi la bellezza della natura, che non sia affascinato da nessun odore, non dal tatto, non dal sapore, che escluda dalle orecchie ogni soavità, a quest’uomo io e forse pochi crederemo propizi gli dei. Dunque sia lasciata questa via deserta, incolta e ostacolata da rami e virgulti; sia concesso qualcosa all’età, sia più libera l’adolescenza; non tutto sia negato ai piaceri, non sempre sia superiore quella vera rettitudine, vincano una buona volta il desiderio e il piacere sulla ragione, purché quella regola e moderazione in questo ambito si conservino, la gioventù rispetti il proprio pudore, non privi quello di altri, non sperperi il patrimonio, non sia sopraffatta dall’usura, non irrompa nella casa e nella fama di un altro, non imponga il disonore alle persone pure, la vergogna alle persone rette e l’offesa ai buoni, non spaventi con la forza qualcuno, non si ritrovi in mezzo ai pericoli, si tenga lontano dal delitto; infine, dopo aver soddisfatto i piaceri, dopo aver dedicato qualche tempo al gioco della giovinezza e a questi grandi desideri dell’adolescenza, richiami una buona volta sé all’impegno e alla responsabilità della famiglia, degli affari della giustizia e di Stato, perché sembri che abbia rifiutato per la sazietà cose che prima non aveva colto con la ragione e le abbia disprezzate facendone esperienza.”
Wow.
Direi che è un più che buon modo per iniziare quest’anno.

FONTI:
IMMAGINE: Phanteon a Roma http://www.history.com/
TESTO: Pro Caelio di Marco Tullio Cicerone
PS: ho controllato una traduzione più ufficiale e probabilmente più affidabile della mia, il significato attribuibile alle ultime due frasi è leggermente diverso. Ma d’altronde, chi parafrasa o traduce non è di per sé stesso un autore?
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