Un’altro sakura, un’altro anno

È finalmente arrivata la Primavera, le prime giornate dove si lascia a casa il giaccone, il tepore del sole a mezzogiorno e con lei i fiori di ciliegio (sakura) che nel loro splendore attirano turisti da tutto il mondo.

Sakura simbolo di purezza, onestà e coraggio. Durante l’hanami (花=fiore 見=guardare) in Giappone ci si riunisce con spirito di festa per osservare questo splendore.

Ora di cena, al parco ormai si fa buio ma le luci sono accese nel posto che oramai conosco come se fosse casa. Lanterne rosse si sposano bene con il colore dei Sakura in fiore e sotto infinite persone sedute a bere, mangiare, ridere e ballare. E ho anche io il mio piccolo posto, il mio angolino nell’ennesimo party di gente che non conosco, stavolta un gruppo di ballerini di tango. Quando finisco il cibo spazzatura comprato di fretta poco prima al convenient store, non so bene cosa scegliere se guardare il ragazzo che fa trick con lo yoyo, la Luna che si fa spazio fra nuvole e rami, o il sorriso della ragazza che si è appena seduta vicino.

Un signore si apposta come un corridore pronto alla partenza, in realtà è solo un salary man che ubriaco si sta preparando per il ritorno.

Poi arrivano altre sconosciute e ci regalano due scatole da una ventina di birre ciascuna. E mentre penso che non che non c’entro niente in questo gruppo, arrivano giusto due bottiglie di Martini con una bel tricolore stampato sull’etichetta. Poco dopo ritorna uno dei nostri con una pizza. Ancora il richiamo dell’ Italia, che mi riesce a ritrovare anche in un angolino buio in mezzo a migliaia di persone.

Sakura bellezza che richiama l’infinito, ma allo stesso tempo fugace realtà destinata a finire in un paio di settimane quando i fiori concludono il loro viaggio staccandosi dolcemente dai rami, per ricordarsi con un pizzico malinconia che ogni vita, anche la più nobile, è destinata a finire. E per questa fine mozzafiato c’è un nome “Sakura fubuki” (桜=fiori di ciliegio 吹=soffiare 雪=neve). So che c’è chi preferisce questa pioggia rosa a quando i petali sono ancora vigorosi ed in piena fioritura. Non sono un pò crudeli?

Va bene tutto, basta che ci sia una scusa per bere.

La ragazza più bella se ne va in anticipo e la serata diventa via via più noiosa, qualche parola in più, qualcuno che dice di voler ritornare e diventa l’ora di togliere le tende. Un saluto veloce, c’è chi se ne torna piedi, e chi si disperde tra le mille linee della metropolitana e la fiumana di gente.

Nel paese dove le possibilità sono infinite, dove ogni cosa, anche la più inaspettata, può accadere, dove è facile avere successo, quanto è facile fallire.

Un petalo cadente in mezzo ad un tappeto rosa.

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